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1059 Un concilio indetto da papa Niccolò II stabilisce che elezione papa valida anche senza approvazione imperiale
1073 Diventa papa il feudatario della Toscana meridionale Ildebrando di Soana, la cui famiglia si era resa potente controllando l'ultimo tratto di strada che attraversando il territorio di Grosseto e Viterbo portava a Roma. Era monaco di abbazia della zona ma anche esperto dei legami di potere feudali.
Greg. VII sfida imperatore su questione più grave: l'elezione dei vescovi da parte dell'imperatore, secondo tradizione giuridica in uso fin da impero romano dell'epoca di Costantino e poi rafforzato da consuetudini del diritto germanico
GREGORIO VII
Dictatus Papae, 1075
1. Che la Chiesa Romana è stata fondata dal solo Dio.
2. Che soltanto il Pontefice Romano è a buon diritto chiamato universale.
3. Che Egli solo può deporre o ristabilire i Vescovi.
4. Che un suo messo, anche se inferiore di grado, in concilio è al di sopra di tutti i vescovi, e può pronunziare sentenza di deposizione contro di loro.
5. Che il Papa può deporre gli assenti.
6. Che non dobbiamo aver comunione o rimanere nella stessa casa con coloro che sono stati scomunicati da lui.
7. Che a lui solo è lecito promulgare nuove leggi in rapporto alle necessità del tempo, fare nuove congregazioni rendere abbazia una canonica e viceversa, dividere un episcopato ricco e unire quelli poveri.
8. Che lui solo può usare le insegne imperiali.
9. Che tutti i principi devono baciare i piedi soltanto al Papa.
10. Che il suo nome deve esser recitato in chiesa.
11. Che il suo titolo è unico al mondo.
12. Che gli è lecito deporre l'imperatore.
13. Che gli è lecito, secondo la necessità, spostare i vescovi di sede in sede.
14. Che ha il potere di ordinare un chierico da qualsiasi chiesa, per il luogo che voglia.
15. Che colui che è stato ordinato da lui può essere a capo di un'altra chiesa, ma non sottoposto, e che da nessun vescovo può ottenere un grado superiore.
16. Che nessun sinodo può esser chiamato generale, se non comandato da lui.
17. Che nessun articolo o libro può esser chiamato canonico senza la sua autorizzazione.
18. Che nessuno deve revocare la sua parola e che egli solo lo può fare.
19. Che nessuno lo può giudicare.
20. Che nessuno osi condannare chi si appella alla Santa Sede.
21. Che le cause di maggior importanza di qualsiasi chiesa, debbono esser rimesse al suo giudizio.
22. Che la Chiesa Romana non errò e non errerà mai e ciò secondo la testimonianza delle Sacre Scritture.
(...)
24. Che ai subordinati è lecito fare accuse dietro suo ordine e permesso.
25. Che può deporre e ristabilire i vescovi anche senza riunione sinodale.
26. Che non dev'essere considerato cattolico chi non è d'accordo con la Chiesa Romana.
27. Che il Pontefice può sciogliere i sudditi dalla fedeltà verso gli iniqui.
La lotta per le investiture